– di Paolo Balmas –
Continuano le contraddizioni nella strategia adottata dalla Turchia nella guerra contro l’Isis. Infatti, lo scorso 11 settembre i cacciabombardieri di Ankara hanno attaccato sessantacinque postazioni curde nel nord dell’Iraq. Inutili le dichiarazioni del governo di Baghdad che nelle settimane passate hanno indicato i raid aerei come una violazione della sovranità irachena.
In un solo giorno sono morti circa sessanta curdi e un deposito di munizioni, quello di Gara, è stato distrutto.
La strategia turca si sta evidentemente sviluppando secondo un compromesso con Washington. Da un lato sono state aperte le basi aeree nel sud della Turchia al fine di permettere alla coalizione occidentale di lanciare attacchi aerei sugli avamposti dell’Isis in Siria, dall’altro si chiude un occhio su quelle che per Ankara sono priorità per la sicurezza nazionale.
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September 17, 2015
Notizie, Strategia