(free) – Lo scorso 18 marzo a Mosca, Leonid Tibilov, alla guida della regione separatista dell’Ossezia meridionale (al confine fra Georgia e Russia), insieme alla sua controparte russa, Vladimir Putin, aveva firmato un patto di alleanza e integrazione.
Questa settimana, il leader dell’Ossezia ha espresso la volontà di procedere con un referendum per stabilire l’eventuale annessione politico-territoriale alla Russia.
Mosca è impegnata in Siria, subisce le sanzioni dovute alla crisi in Ucraina, aumenta la presenza in Tajikistan. Ora, con la proposta di Tibilov, si apre la prospettiva di un eventuale inasprimento delle relazioni con l’Occidente, in particolare con la Nato, anche nella regione caucasica.
Il Caucaso nasconde innumerevoli ferite non del tutto rimarginate che in modo più o meno diretto coinvolgono Mosca. Una nuova crisi in Georgia potrebbe segnare un prolungamento della fase di indebolimento della Federazione russa, condizione che sono in molti a volere e ricercare, al fine di innestare una volta per tutte il processo di esclusione del presidente Vladimir Putin dalla sfera del potere.
– Newsletter Transatlantico N. 77-2015
October 21, 2015
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