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Il partito repubblicano (e Renzi) contro Trump

December 11, 2015

Notizie, Politica

(free) –

I leader del partito repubblicano americano cominciano a preparare la strategia per evitare la nomina di Donald Trump. Con l’avvicinarsi delle votazioni diventa sempre più evidente che l’incertezza sul candidato da contrapporre ai democratici potrà prolungarsi di molto; Trump rimane in testa ai sondaggi e il preferito dell’establishment Marco Rubio non riesce ad avvicinarsi.

Fu dopo le primarie del 2012 che il partito promise di snellire il processo per coalizzarsi rapidamente intorno ad un candidato condiviso, ma evidentemente non avevano previsto la frattura tra la volontà dei leader di partito e quella degli elettori.

E’ ancora tutta da verificare la capacità di Trump di tradurre il sostegno nei sondaggi in un alto numero di voti, e nelle prossime settimane ci sarà uno sforzo coordinato per abbattere i suoi consensi, ma sembra praticamente sicuro che arriverà alla Convention di Cleveland nel luglio 2016 con molti delegati eletti nelle primarie. A quel punto non si potrà ignorare Trump, che esigerà spazio e influenza, che il partito non vuole assolutamente dargli.

Dunque si fa strada l’ipotesi di una “brokered” convention, cioè un congresso di partito in cui il candidato finale verrà scelto attraverso un accordo tra le parti e i personaggi più influenti, piuttosto che automaticamente sulla base dei risultati di voto. Se per esempio tre o quattro candidati dovessero arrivare fino in fondo alle primarie con fette consistenti di voti, nessuno vincerebbe al primo turno e i delegati sarebbero svincolati per il resto della Convention. A quel punto, come ammette lo stesso Trump, l’outsider avrebbe uno svantaggio significativo: “Io sono bravo a fare gli accordi, ma dovrei andare contro persone che sono cresciute insieme, che si conoscono molto bene… Questi rimangono insieme. Si conoscono tutti. Vogliono che vinca uno di loro”.

Anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha aggiunto la sua voce contro Donald Trump, durante il suo saluto ieri al ForumMed 2015 di Roma. Con un sorprendente intervento nella politica interna statunitense Renzi ha detto che quello che succede nel dibattito nelle primarie americane è la negazione della stessa identità del paese, e che sarebbe meglio evitare spot demagogici solo per raccogliere consensi. E’ evidente il riferimento ai commenti di Trump contro i musulmani.

– Newsletter Transatlantico N. 90-2015

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