Un nuovo avvenire per lo Yuan

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Questa settimana la moneta cinese, lo yuan (o renminbi), è sceso ai minimi, tornando ai valori toccati nel 2011. In un giorno ha perso 62 basis points. Dallo scorso agosto, quando è cominciata la crisi del mercato finanziario cinese, la moneta ha perso circa il 3,4% del proprio valore.

Il mercato cinese del cambio estero consente un’oscillazione, positiva o negativa, del 2%. L’amministrazione di Pechino sta progressivamente intervenendo per rendere tali parametri più flessibili e permettere allo yuan di oscillare con maggiore libertà rispetto al dollaro Usa.

A Pechino, la politica monetaria è una delle maggiori preoccupazioni del momento, soprattutto in seguito all’ingresso dello yuan nel paniere di valute del Fondo monetario internazionale (Fmi). L’evento dell’anno, forse troppo trascurato dai media, ha cambiato il panorama della finanza mondiale e ancora non se ne comprendono pienamente gli sviluppi. Come non si comprende ancora l’impatto che avrà sull’Unione Europea la decisione del Fmi di ridimensionare la quantità di euro a disposizione in favore dello yuan, a differenza della quantità di dollari che invece è stata ridotta solo lievemente.

– Newsletter Transatlantico N. 90-2015

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