– di Andrew Spannaus –
Con il nuovo governo di coalizione messo insieme da Benjamin Netanyahu le speranze per una ripresa volontaria del processo di pace con i palestinesi sono quasi inesistenti. Durante la campagna elettorale Netanyahu stesso si è spostato molto a destra – o semplicemente ha detto le cose che crede davvero, secondo alcuni – affermando che non ci sarà nessuno stato palestinese.
Attualmente non c’è un Ministro degli Esteri israeliano, portafoglio che viene gestito direttamente dal Premier, e Silvan Shalom, a cui è stata conferita la delega di “condurre i negoziati con i palestinesi”, si è pronunciato più volte contro la soluzione a due stati.
Netanyahu ha offerto parole più concilianti in occasione della visita a Gerusalemme in questi giorni dell’Alto Rappresentante dell’UE Federica Mogherini, ma data la composizione della coalizione di governo e le posizioni dichiarate dei suoi principali componenti è difficile credere che si andrà verso una ripresa seria dei negoziati.
oppure
Iscriviti per accedere a tutte le notizie
May 22, 2015
Economia