Il fondatore di WikiLeaks Julian Assange ha posto una domanda importante qualche giorno fa in un’intervista con la rete televisiva americana MSNBC: “La domanda è chi porta i pantaloni” ha detto Assange, riferendosi alle misure annunciate da Obama in risposta alle rivelazioni di Edward Snowden sulle attività di spionaggio da parte del Governo degli Stati Uniti.
Assange nota che nei sei mesi da quando sono iniziate le rivelazioni, non sono state aperte indagini penali contro gli alti ufficiali del NSA o altri enti per aver violato la Costituzione e mentito al Congresso. Quando il governo prende sul serio una questione ci sono delle conseguenze in termini di indagini e di taglio dei fondi ai relativi programmi. Se questo non avviene bisogna porre la domanda: “Chi comanda nell’esecutivo? E’ Barack Obama? E’ Clapper? E’ [il direttore del NSA Keith] Alexander? E’ il complesso di intelligence in quanto tale?”
Queste domande poste da Assange – e anche da molti dentro gli Stati Uniti stessi – fanno pensare a due alternative: o le riforme sono state annunciate solo per rispondere alle pressioni pubbliche, senza l’intenzione di attuarle. Oppure c’è un settore dello stato che ha sviluppato un potere tale da ostacolare anche le volontà dichiarate dei rappresentanti eletti, dal Presidente al Congresso.
(Transatlantico)
March 12, 2014
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