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– di Paolo Balmas –
Questa settimana la Russia è stata protagonista di varie interessanti vicende che riportiamo di seguito.
Prima di tutto, il 10 marzo 2015 la Russia si è tirata fuori definitivamente dal Trattato sulle Forze Armate convenzionali in Europa, solitamente definito CFE Treaty, che prevede dal 1990 il mantenimento di un equilibrio fra le forze convenzionali della Nato e dei paesi dell’ex Patto di Varsavia. Mosca aveva dichiarato di volerne uscire sin dal 2007.
L’ultima apparizione pubblica del presidente Vladimir Putin risale al 5 marzo 2015, giorno in cui ha presenziato a una conferenza stampa, appena concluso l’incontro con il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi. Da allora si è sparsa la voce che il leader russo fosse malato e che non fosse possibile conoscere le reali condizioni di salute. Il Cremlino ha finalmente rilasciato una dichiarazione ufficiale, il 12 marzo, in cui rivela che il Presidente è in ottima forma. Lo stesso giorno, però, Putin avrebbe dovuto partecipare a un incontro ad Astana con i membri dell’Unione economica euroasiatica (Uee). L’incontro era già stato rinviato da Putin il giorno precedente. Il presidente kazako Nursultan Nazarbaev aveva dichiarato di sentire la necessità di rivedere il sistema tariffario della neonata (1 gennaio 2015) Unione, di cui fanno parte i due paesi. L’Uee risente del crollo del prezzo degli idrocarburi e della caduta del rublo.
Allo stesso incontro avrebbe dovuto partecipare l’Armenia, che invece aveva già affermato di non presenziare. Lo stesso 12 marzo, Vladimir Putin ha voluto confermare la propria presenza, prevista per il 24 aprile prossimo, alla cerimonia per ricordare il massacro armeno avvenuto per mano degli Ottomani, poiché ne ricorre il centenario.
Anche l’incontro con il rappresentante dell’Ossezia del Sud al fine di ratificare un trattato di cooperazione fra le parti, è saltato.
L’undici marzo è stato reso noto che una poltrona del Consiglio di Amministrazione dello Swift, il sistema internazionale di identificazione bancaria, sarà riservato alla Russia. Il nuovo membro prenderà il posto di Hong Kong. Solo pochi mesi fa, tra le sanzioni proposte contro Mosca, a causa del suo coinvolgimento nella crisi ucraina, vi era la prospettiva di bandire la Russia dal servizio bancario internazionale. La crescita esponenziale delle transazioni bancarie russe in rapporto all’estero, ha fatto cambiare idea e ha portato lo Swift a riservare un posto alla Russia presso il proprio centro di comando. Tuttavia, all’origine della decisione si cela anche la possibilità da parte di Mosca di avvalersi del sistema di identificazione cinese e abbandonare lo Swift, come rivelato dalla dirigenza del gruppo bancario russo VTB.
Infine, il 12 marzo, in Russia è circolata la notizia secondo cui il Vietnam rifiuterà la richiesta degli Stati Uniti di non permettere agli aerei militari russi di sfruttare la base della Baia di Cam Ranh, che si affaccia sul Mar cinese meridionale, come punto di rifornimento carburante. Sebbene non ci siano state ancora conferme o smentite, sullo sfondo si intravedono l’impegno russo a dilatare la propria influenza nella regione dell’Asia-Pacifico e la volontà di Washington a frenarla e ridimensionarla.
March 16, 2015
Notizie, Strategia