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Le dimissioni di Chuck Hagel

November 28, 2014

Notizie, Politica

immagine: voakorea –

(free) – Le dimissioni forzate del Segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel rappresentano una vittoria per l’ala interventista/neocon dell’Amministrazione Obama, che intende mantenere le pressioni sul presidente per espandere gli interventi militari, per esempio nei confronti di Bashar al-Assad, e per continuare con un atteggiamento aggressivo nella crisi ucraina.
La battaglia per la conferma di Hagel al Senato all’inizio del 2013 aveva rappresentato un momento di vero coraggio politico per Obama: Hagel fu bollato come “nemico di Israele” per aver espresso critiche alla destra israeliana in passato – atteggiamento che spesso decreta la morte politica di personaggi pubblici negli Usa. Il presidente lo sostenne fino in fondo però, cambiando gli equilibri dentro la sua squadra di sicurezza nazionale.
Fu proprio durante le audizioni per la conferma di Hagel al Senato che emersero le prime preoccupazioni sulla preparazione del nuovo Segretario alla Difesa. Nonostante la campagna pubblica nei suoi confronti Hagel arrivò al Senato senza una chiara linea di difesa di fronte ai suoi critici.
Questa mancanza di preparazione viene oggi citata come precursore della sua incapacità di gestire le numerose problematiche sotto la responsabilità del Pentagono. Infatti si dice che Hagel “non era all’altezza del suo ruolo”.
Tuttavia molti dei suoi detrattori oggi riconoscono che Hagel è stato spinto fuori anche per via di uno scontro politico, in cui l’ala degli “interventisti progressisti” è riuscita a tagliarlo fuori dal processo di decisioni dentro la Casa Bianca.
Secondo Steve Clemons, direttore della rivista The Atlantic e vicino a Hagel, il Segretario era “un realista strategico” in contrasto con gli interventisti che stanno monopolizzando la squadra del presidente. Hagel avrebbe ammonito contro le reazioni “emotive” in merito alle crisi in Siria e in Ucraina, preferendo una visione strategica – Clemons ha detto al sito TPM.
In definitiva l’alleato di Hagel crede che questo cambiamento potrebbe sancire la mancanza di coraggio da parte di Obama per andare in una nuova direzione, invece di essere trascinato dall’establishment attuale.

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