(free) – di Paolo Balmas – Lo scorso 12 novembre 2014 un elicottero delle forze armate armene è stato abbattuto lungo il confine con l’Azerbaijan. Il Ministero della Difesa azero ha dichiarato che l’elicottero aveva sconfinato con l’obiettivo di colpire alcune postazioni militari. Totalmente diversa la versione armena: l’elicottero era nei pressi del confine, che non ha mai superato, perché erano in corso delle esercitazioni. Inoltre, sarebbe stato disarmato. Il ministero della Difesa armeno ha anche dichiarato che ci saranno ripercussioni.
L’elicottero abbattuto era un Mi-24, un sistema d’arma progettato per l’attacco che difficilmente prende il volo senza proiettili di alcun genere. Ma il fatto che fosse o meno armato non è l’unico dubbio sollevato dagli analisti dei due Paesi. Il personale sarebbe stato composto di tre militari. Secondo alcuni sarebbero deceduti tutti; secondo altri uno dei tre si sarebbe salvato.
L’Armenia controlla di fatto la regione e i progetti che sta portando avanti per lo sviluppo economico non sono visti di buon occhio a Baku. Sin dai primi mesi di quest’anno, da quando Erevan aveva annunciato la ripresa della costruzione dell’autostrada Verdenis (Armenia)-Martakert (Nagorno Karabakh), era stata preannunciata un’escalation.
I toni oggi sono molto duri. Aram Hamparian, direttore dell’Armenian National Committee of America, ha gridato dagli Stati Uniti che l’Azerbaijan “è una dittatura che sta intensificando l’aggressione anti-armena” (Fonte: asbarez.com) e ha chiesto all’amministrazione Obama di superare la visione paritaria di Armenia e Azerbaijan che è stata adottata sin dal 1994.
La tensione lungo la Linea di Contatto (il confine interno fra Azerbaijan e Nagorno Karabakh) è molto alta. È cresciuta negli ultimi anni. Il governo di Baku ha continuato a incrementare le spese per la difesa e a dotare i propri soldati con armamenti moderni. Spesso è stato minacciato verbalmente che la guerra per il Nagorno Karabakh sarebbe stata ripresa.
Durante il 2014, a vent’anni dal cessate il fuoco che ha fermato le ostilità nella regione, ci sono state ripetute infrazioni dell’accordo di pace, lungo la Linea di Contatto quanto lungo il confine. L’abbattimento dell’elicottero è certamente il fatto più grave occorso fino ad ora. La prospettiva di una possibile riapertura del conflitto si fa più concreta.
L’Azerbaijan attualmente è al centro della direttrice privilegiata per il rifornimento di petrolio e gas verso l’Europa meridionale, viste le condizioni in cui versa l’Ucraina a nord e il Medio Oriente a sud (ma anche la più lontana Libia). La ripresa del conflitto potrebbe compromettere, o per lo meno ritardare, i grandi progetti energetici della regione, con il conseguente inasprimento della crisi energetica dell’Unione Europea.
Abbattuto un elicottero in Nagorno Karabakh
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November 17, 2014
Notizie, Strategia