– di Andrew Spannaus –
Si è tenuta ieri un’altra telefonata tra Vladimir Putin e Joe Biden per discutere la situazione intorno all’Ucraina, e in particolare le richieste russe di un accordo quadro che agli occhi di Mosca serve a rimuovere la minaccia dell’accerchiamento strategico della Russia da parte della Nato. Il colloquio è stato chiesto dal presidente russo, e Biden ha accettato volentieri, in quanto è convinto che il rapporto diretto tra i due leader sia la chiave per fare progressi sulla spinosa questione della collocazione strategica degli ex paesi sovietici.
Nelle ultime settimane Putin ha fatto un piccolo gesto per dimostrare la sua buona fede, ordinando il ritiro di 10 mila truppe dalla zona di confine con l’Ucraina. Tuttavia ne rimangono almeno 100 mila, e l’intelligence americana sottolinea che la Russia ha in posizione tutte le strutture necessarie per un’eventuale invasione, cioè non solo uomini e mezzi militari ma anche unità mediche.
Rimane l’impressione che la strategia del Cremlino sia di utilizzare questa mobilitazione principalmente come strumento per cercare un’intesa stabile con gli Stati Uniti, scommettendo che Biden sia disposto a concedere qualcosa per evitare una situazione di tensione costante con Mosca, anche per paura di un ulteriore rafforzamento della cooperazione di quest’ultima con Pechino.
Due settimane fa i russi hanno presentato un documento sui rapporti Nato-Russia come base per le discussioni con gli Stati Uniti. Gli americani hanno subito respinto la proposta pubblicamente, ma nelle discussioni riservate la Casa Bianca ha fatto sapere che sarebbe disposta a trattare su alcuni punti. Quello che chiede la Russia è che l’Ucraina non entri nella Nato, che si metta fine al dispiegamento delle truppe Nato nell’Europea centrale e orientale, e che gli aerei sia russi che americani non entrino in territori dove potrebbero colpire il territorio dell’avversario.
Sull’annessione dell’Ucraina alla Nato, la posizione di Washington è che non si possa dare una garanzia pubblica su questo punto, seppur si voglia rassicurare Putin che non c’è pericolo di un allargamento dell’alleanza all’Ucraina nei prossimi anni. Per quanto riguarda le truppe nelle aree ex-sovietiche, Biden sarebbe disponibile a trattare sul posizionamento, evitando i dispiegamenti nelle zone vicine al confine; senza, però, mettere in discussione la garanzia di sicurezza per i paesi già membri della Nato da anni. Anche la questione dei voli potrebbe essere oggetto di discussione, in quanto uno degli obiettivi della Casa Bianca è proprio di evitare situazioni in cui degli incidenti potrebbero portare ad una escalation indesiderata. Collegato a questo, un altro ambito che Biden vuole discutere è quello del controllo degli armamenti, in particolare per i missili nucleari a raggio corto e medio. Nel frattempo Biden assicura che gli Usa non intendono fornire armi offensive all’Ucraina, una delle garanzie chieste da Mosca.
Putin è deciso a negoziare con Washington, e a lasciare i rapporti con l’Europa per un secondo momento, in quanto dichiara la necessità di partire inizialmente con il paese guida. Tuttavia gli americani ricordano che non possono negoziare per gli altri, secondo il principio “niente su di loro senza di loro”, e nelle ultime settimane il presidente americano ha mantenuto i contatti con alcuni paesi europei per tenerli aggiornati sulle discussioni. Non è il multilateralismo pieno che qualcuno sperava di vedere, ma un tentativo comunque di coordinare le posizioni mentre le trattative vanno avanti in modo diretto con Mosca. C’è anche la questione della postura ufficiale della Nato, decisamente forte per quanto riguardano le dichiarazioni del Segretario generale Jens Stoltenberg. Nell’ultima telefonata Biden ha continuato a tracciare due scenari, uno di diplomazia e riduzioni delle tensioni e uno basato su nuove sanzioni, che secondo Putin sarebbero un gravissimo errore, rimuovendo la base per un rapporto fruttuoso negli anni a venire. La prossima tappa del percorso diplomatico è già in programma per il 10 gennaio del nuovo anno, in cui un gruppo di rappresentanti russi e americani si incontreranno a Ginevra per riprendere la discussione sui temi di sicurezza. Rappresentanti russi saranno presenti anche per incontri con la Nato il 12 gennaio, e poi all’OSCE a Vienna il 13 gennaio.
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December 31, 2021
Politica, Strategia