– di Andrew Spannaus –
Il Procuratore speciale Robert Mueller ha accusato 3 organizzazioni e 13 cittadini russi di aver interferito nelle elezioni americane, in un atto d’accusa formale pubblicato lo scorso venerdì. A sentire i commenti nei media si potrebbe pensare che questa mossa rappresenti un passo in avanti decisivo nelle indagini del Russiagate, dimostrando l’interferenza e avvicinando il momento in cui sarà provata la collusione tra i russi e Donald Trump.
Se si guardano meglio i contenuti dell’atto di accusa di Mueller però, si capisce che è vero il contrario: pare che non ci siano proprio prove di attività da parte del Cremlino per interferire nelle elezioni americane, e la questione della collusione tra i russi e la squadra di Trump è sparita completamente. Mueller va avanti deciso, solo che sembra essere finito su un binario secondario. Salvo colpi di scena, chi punta all’impeachment di Trump potrà sperare solo nella dimostrazione dell’ostruzione della giustizia, senza aspettarsi prove che sostengono la tesi a cui ci hanno abituato i grandi media nell’ultimo anno.
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February 22, 2018
Notizie, Politica