A pochi giorni dal referendum per l’indipendenza della regione curda dall’Iraq, la Rosneft l’impresa petrolifera di Stato russa, solo in parte privata, ha dichiarato che investirà i propri capitali per la realizzazione di un gasdotto nella regione, attualmente semiautonoma. Il governo di Baghdad si è mostrato contrario al referendum, perché contrario alla costituzione adottata nel 2005. Di questo stesso parere è la Spagna, mentre altri governi si sono espressi a favore della libertà del popolo curdo di decidere per il proprio futuro. Londra, seppur favorevole al referendum, ha detto che questo non è il momento più appropriato per affrontarlo. Intanto, mentre si dibatte sulla costituzionalità o meno del voto, la Russia si propone come motore per l’economia curda attraverso un’offerta di oltre un miliardo di dollari che, referendum o no, potrà essere utilizzato per la realizzazione di un’infrastruttura fondamentale allo sviluppo energetico della regione.
– Newsletter Transatlantico N. 40-2017
September 22, 2017
Economia, Notizie