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Siria: primi effetti delle elezioni Usa

November 11, 2016

Notizie, Politica, Strategia

(free) – Il presidente uscente Barack Obama ha dato ordine al Pentagono di concentrare gli sforzi militari americani in Siria contro il Fronte al-Nusra, l’affiliato di Al Qaeda in Siria. Secondo un articolo del Washington Post, Obama è preoccupato che il gruppo terroristico possa riempire il vuoto creato dalle perdite subite dall’ISIS, e così diventare una minaccia ancora più grande per gli Stati Uniti e il mondo occidentale.

La mossa di Obama, osteggiata da molti dentro le istituzioni americane, sembra il primo effetto in politica estera della vittoria elettorale di Donald Trump. Infatti nelle ultime settimane l’ancora inquilino della Casa Bianca aveva essenzialmente deciso di lasciare il dossier Siria al prossimo presidente, evitando di proseguire con la svolta strategica tentata negli ultimi anni, a favore della collaborazione con la Russia contro i gruppi terroristici, piuttosto che l’enfasi sul contrasto ad Assad.

Siccome quasi tutti si aspettavano una vittoria di Hillary Clinton, nota per le sue posizioni ben più aggressive rispetto ad Obama, il ritorno al sostegno dei ribelli “moderati” era già nell’aria. E la possibilità di procedere alle operazioni congiunte della Russia sembrava definitivamente morta.

La posizione di Donald Trump però, è ben diversa da quella di Clinton. Il vincitore della consultazione elettorale dell’8 novembre ha difeso con vigore la necessità di apertura verso la Russia di Vladimir Putin, e ha promesso di ri-orientare le operazioni della Nato verso la lotta al terrorismo.

Ora questo orientamento sembra dare i suoi primi frutti: difficilmente Obama avrebbe potuto agire contrariamente alla volontà del nuovo presidente, e dunque la vittoria di Trump gli offre uno spazio di manovra per continuare con il cambiamento già intrapreso.

Come sosteniamo da mesi, la linea di Trump in politica estera è molto più simile a quella di Obama degli ultimi 2 anni, e ben diversa dalla maggior parte dei repubblicani, e anche dei democratici interventisti. La decisione di Obama di finalmente dare la priorità alla lotta al Fronte al-Nusra conferma in pieno questa interpretazione.

Questa volta ci sentiamo di concordare con il Washington Post: “E’ probabile che questa svolta accelererà quando il presidente eletto Donald Trump entrerà in carica. Trump ha detto che sarà ancora più aggressivo nel perseguire i militanti rispetto ad Obama, una posizione che potrebbe portare all’espansione della campagna contro al-Nusra, possibilmente nel contesto di collaborazione diretta con Mosca”.

– Newsletter Transatlantico N. 75-2016

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