(free) – di Andrew Spannaus –
Nel corso di un comizio elettorale a Charlotte, nel North Carolina, il 26 ottobre, Donald Trump ha chiesto espressamente il ripristino della legge Glass-Steagall, cioè la separazione tra le banche commerciali e le banche d’affari. Il tema della separazione bancaria è tra i più importanti nella rivolta degli elettori americani, in quanto rappresenterebbe una riforma vera dei meccanismi di Wall Street che hanno provocato la crisi finanziaria mondiale.
Il ripristino del principio di Glass-Steagall, per proteggere l’economia reale dalle bolle speculative, è stato chiesto a gran voce principalmente sul lato democratico, dove l’attivismo della base è stata recepita da un gruppo di Senatori guidati da Elizabeth Warren del Massachusetts. Bernie Sanders e tutta l’ala progressista del partito hanno incalzato Hillary Clinton sul tema durante le primarie di quest’anno, ma Clinton si è rifiutata di impegnarsi su quel punto. Nonostante questa resistenza, i progressisti sono riusciti poi a far includere la separazione nella piattaforma ufficiale del partito uscita dalla Convention di luglio.
E’ stato un successo solo formale, ma che indica il peso del sentimento anti-Wall Street tra la gente. Infatti anche il partito repubblicano ha incluso Glass-Steagall nella propria piattaforma, in contrasto al sostegno per la grande finanza offerto da quasi tutto l’establishment del partito. Le campagne outsider di Trump e di Ted Cruz hanno sottolineato l’opposizione diffusa alle politiche pro-finanza, utilizzando gli effetti della crisi per criticare Clinton e Obama, rei di aver avuto la mano morbida con Wall Street.
Ora Trump si è finalmente convinto a parlarne nei suoi comizi. Questo sembra infatti la prima volta che il candidato sottolinea la questione pubblicamente. A Charlotte ha detto: “Le politiche dei Clinton ci hanno portato la recessione finanziaria – attraverso l’abrogazione di Glass-Steagall, la promozione dei prestiti subprime, e il blocco delle riforme di Fannie e Freddie. (ndr: le agenzie federali per i mutui) E’ tempo di una Glass-Steagall per il 21mo secolo…”
Nello stesso discorso a Charlotte, Trump ha anche continuato la sua critica a Clinton in merito alla Russia. Mentre buona parte della stampa e delle istituzioni pubbliche tentino di dipingere il candidato repubblicano come uno strumento ingenuo – o anche complice – del cattivissimo Vladimir Putin, Trump risponde con un ammonimento contro una politica di scontro con la Russia. “Hillary Clinton vuole affrontare la Russia, una potenza nucleare, con una guerra guerreggiata in Siria che potrebbe portarci alla Terza Guerra Mondiale”.
Presi insieme questi commenti dimostrano che alcuni consiglieri di Trump hanno capito i punti più importanti su cui sfidare Hillary Clinton. Non sono temi che avranno un grande risalto nei media, ma per chi già capisce la necessità di un cambiamento fondamentale in termini di politica economica e estera, inquadrano in modo preciso le questioni che determineranno i contorni futuri della politica americana.
– Newsletter Transatlantico N. 74-2016
16. November 2016 at 3:19 pm
Hillary Clinton vuole la guerra contro la Russia fatta dagli europei con l’aiuto dell’amico Soros, sono dei veri guerrafondai. Speriamo che Trump possa e voglia mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. Resta sempre il rischio omicidio.