(free) – di Andrew Spannaus –
La lista dei neoconservatori che stanno abbandonando il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump continua ad allungarsi. Dopo le dichiarazioni pubbliche di personaggi come Robert Kagan, Richard Armitage e Bill Kristol, anche il cosiddetto “architetto della guerra in Iraq” Paul Wolfowitz ha criticato fortemente le posizioni di Trump in politica estera, contestando la sua demonizzazione della politica di cambiamento di regime. Sarebbe “un grave errore abbandonare la promozione della democrazia” ha dichiarato Wolfowitz al settimanale tedesco Der Spiegel, citando degli esempi in cui gli interventi militari hanno evitato genocidi.
L’ex funzionario della Difesa nelle due Amministrazioni Bush, uno dei nomi più in vista nei think-tank neocon che progettarono la trasformazione del Medio Oriente attraverso la forza militare, ha detto che Trump rappresenta un rischio alla sicurezza degli Stati Uniti e che dimostra disprezzo per i nostri alleati. Per questo motivo sta prendendo in considerazione la possibilità di votare per Hillary Clinton, “pur avendo delle riserve importanti sul suo conto”.
Il favore dei neoconservatori si accompagna al fervente sostegno per Clinton tra i cosiddetti liberal interventionists, gli interventisti di sinistra che promuovono le azioni militari per motivi umanitari, seguendo la dottrina del Diritto di Proteggere (Right to Protect – R2P) lanciata originariamente da Tony Blair – un altro degli architetti della guerra in Iraq. Oltre ai nomi noti nell’Amministrazione attuale, come Samantha Power e Susan Rice, una folta schiera di funzionari nel mondo dell’intelligence e della difesa stanno già preparando un ritorno al passato rispetto alle recenti iniziative diplomatiche dell’Amministrazione Obama.
– Newsletter Transatlantico N. 59-2016
August 29, 2016
Notizie, Politica