– di Paolo Balmas –
Lo scorso 10 luglio 2016 in Giappone si sono tenute le elezioni per rinnovare la metà dei seggi (121 su 242) della Camera dei Consiglieri (senatori). Il voto è stato affrontato ancora una volta come un referendum sull’Abenomics, il programma del governo in carica guidato da Shinzo Abe. E ancora una volta il Primo Ministro ha vinto la sfida.
Il Partito liberaldemocratico (Pld) e il Komeito, che costituiscono la coalizione di governo, hanno conquistato cinque seggi ciascuno (rispettivamente, da 115 a 120 e da 20 a 25). Il Partito comunista giapponese (Pcg), quarta forza del Senato, ha aggiunto tre seggi (da 11 a 14), mentre l’Osaka Ishin (Oi) ne ha vinti cinque (da 7 a 12). La perdita più grave l’ha subita il Partito democratico giapponese (Pdg), che rappresenta la principale opposizione al governo, da 60 seggi cha aveva se ne ritrova 49.
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July 21, 2016
Politica