Gli economisti della Federal Reserve hanno pubblicato un nuovo studio che conferma ciò che tutti già sapevamo: le grosse banche hanno un vantaggio nei mercati finanziari, grazie alla percezione che sono “troppo grosse per fallireâ€. Cioè, anche se non viene detto in modo esplicito, si presuppone che in caso di dissesto lo stato salverebbe ancora i grossi istituti per evitare rischi per l’intero sistema finanziario.
E’ esattamente questo che è successo durante la crisi del 2008-2009, quando i governi e le banche centrali hanno fornito alle grosse banche e società finanziarie migliaia di miliardi di dollari e di euro in prestiti a tassi vicini allo zero, giustificati dalla necessità di stabilizzare il sistema. Il problema, notano i critici, è che queste risorse sono state date praticamente senza condizioni. Infatti invece di ripristinare le regole che avevano funzionato molto bene per decenni come la separazione bancaria sul modello Glass-Steagall, sono state varate delle riforme, negli Usa e in Europa, che fanno ben poco per cambiare la struttura del sistema. La Volcker Rule, che sarebbe dovuta essere la norma più forte della legge Dodd-Frank, è stata annacquata al punto che Paul Volcker stesso l’ha disconosciuta. In Europa le proposte del Gruppo Liikanen per una semi-separazione tra le funzioni bancarie erano già deboli in partenza, e sono state indebolite ancora di più successivamente. Oggi invece di pensare a come isolare i settori ordinari dell’economia dalla speculazione finanziaria sui mercati internazionali si progettano le regole del “bail-inâ€, cioè del meccanismo per far pagare i nuovi fallimenti agli azionisti, agli obbligazionisti… e infine ai risparmiatori; alla fine quest’ultimi avrebbero l’onere di tenere in piedi il sistema della speculazione. Si tratta di regole già definite in Europa, e in via di attuazione negli Stati Uniti.
Il nuovo studio presentato dalla Fed utilizza dati che si fermano a fine 2009, e identificano un vantaggio piccolo ma significativo per le grosse banche che devono reperire risorse sui mercati, in termini di interessi passivi minori. Si tratta di un altro punto a favore della schiera crescente di forze politiche e sociali che propongono il ripristino della separazione bancaria piena, riforma osteggiata da Wall Street e i suoi alleati, che finora sono riusciti a dettare la linea anche alle istituzioni politiche.
La Fed ammette il problema del “too big to failâ€
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March 27, 2014
Economia, Notizie