– di Paolo Balmas –
La scorsa domenica, 1 maggio 2016, mentre si festeggiava come ogni anno il giorno dell’Unità nazionale, in varie città del Kazakistan si sono riuniti cortei di manifestanti che hanno gridato slogan contro la privatizzazione delle terre coltivabili. Il governo di Astana, infatti, ha messo all’asta una parte delle terre nazionali che dal 1 luglio 2016 saranno vendute al miglior offerente.
I manifestanti vogliono che la popolazione sia parte attiva nel processo decisionale che riguarda il futuro della propria terra. Le autorità, invece, sostengono che le terre che saranno vendute sono state troppo a lungo trascurate. Secondo il governo, in altre parole, è giunto il momento di tornare a sfruttare la terra in modo più efficace e intenso.
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May 9, 2016
Economia, Notizie, Politica