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– di Paolo Balmas –
La domanda egiziana di risorse per la produzione di energia è in continuo aumento. Nelle ultime settimane alcuni grandi nomi del settore energetico hanno concluso accordi che lasciano intuire la crescita che l’Egitto vivrà nel prossimo futuro.
Il 6 marzo scorso, la britannica BP ha rivelato gli estremi di un’intesa che prevede 12 miliardi di dollari di investimento per lo sfruttamento di due giacimenti offshore nelle acque egiziane, dai quali si produrrà gas naturale. La BP controlla una porzione del 65% del progetto, mentre il restante 35% appartiene alla tedesca RWE.
Questa settimana, invece, la russa Gazprom si è impegnata a rifornire Il Cairo di gas liquefatto (LNG). Le esportazioni prevedono sette carichi l’anno per i prossimi cinque anni. La Federazione russa ha sempre avuto un rapporto privilegiato con l’Egitto, in particolare per l’esportazione di grano. Ma i rapporti hanno assunto nuove dinamiche grazie al settore energetico. Infatti, già lo scorso 28 febbraio il presidente russo, Vladimir Putin, era a Il Cairo per siglare lo storico accordo che prevede la costruzione del primo impianto nucleare d’Egitto. Si comprende bene che il rinnovato interesse comune dei due paesi ha portato le rispettive amministrazioni a prendere seriamente in considerazione la possibilità di regolare l’import-export tramite lo scambio delle proprie monete, abbandonando così l’intermediazione del dollaro statunitense.
Infine, in questa stessa settimana, Israele si è impegnata a fornire, per la prima volta, il gas naturale all’Egitto. Il Delek Group e la Noble Energy forniranno alla Dolphin Holdings l’equivalente di 2,5 miliardi di dollari di gas nell’arco di tre anni.
Tuttavia, l’energetico non è l’unico settore che attira investimenti e importazioni. Il Giappone si è mostrato recentemente interessato a investire nel Paese circa 13 miliardi di dollari, come affermato dal sottosegretario agli Esteri Kentaro Sonoura la scorsa settimana durante la sua visita in Egitto e altri paesi del Medio Oriente.
Infine, la Francia sta costruendo per la marina militare egiziana quattro navi da guerra, le corvette Gowind, progettate dalla Dcns, per un costo totale di circa un miliardo di euro.
March 20, 2015
Economia, Notizie