– di Paolo Balmas –
La scorsa settimana, fra il 16 e il 17 ottobre, i combattenti Hezbollah insieme alle truppe governative siriane hanno ripreso il controllo di tre centri abitati nella provincia di Aleppo. L’ampia operazione ha come obiettivo di porre fine all’assedio all’aeroporto di Kweires da parte di milizie fedeli allo Stato islamico.
Negli stessi giorni l’aviazione russa ha bombardato circa 50 postazioni dello Stato islamico nella zona delle operazioni, oltre che nella capitale Damasco. La città di Aleppo è attualmente divisa in zone controllate da milizie terroristiche e combattenti lealisti.
Il primo ministro russo, Dmitri Medvedev, ha tenuto a precisare che gli attacchi aerei avevano lo scopo di indebolire lo Stato islamico e non di potenziare il fuoco delle truppe governative di Bashar al-Assad. Secondo tale affermazione, il fine sarebbe lo stesso della coalizione occidentale, che porta avanti gli attacchi aerei per indebolire lo Stato islamico, aiutando così le milizie curde nelle operazioni per sconfiggere i terroristi nel nord del paese. Ciò è vero nei limiti in cui si consideri la decisione della Turchia (membro della Nato) di bombardare le milizie curde, in Siria quanto in Iraq.
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October 21, 2015
Notizie, Strategia