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La Cina va controcorrente, in Brasile

May 22, 2015

Economia, Politica

(free) – di Paolo Balmas –

Lo scandalo politico-economico che ha colpito il Partito dei Lavoratori brasiliano e l’ente per gli idrocarburi PetroBras, ha rappresentato un rallentamento della corsa che il Brasile aveva intrapreso per giungere ai vertici dell’economia mondiale. Come paese emergente aveva attratto gli interessi degli investitori di tutto il mondo. Ora, quando sembra emerso e pronto a generare un mercato florido, è ritenuto un ambiente finanziario poco sicuro.

Bisogna comunque ammettere che negli ultimi anni sono state incontrate varie difficoltà nella realizzazione di grandi opere che avrebbero potuto attrarre capitali stranieri e che l’incertezza politica e finanziaria in cui è stato avvolto il paese governato da Dilma Rousseff, non è l’unica preoccupazione degli investitori.

Malgrado la delicatezza della situazione, il governo di Pechino non la pensa così.

Questa settimana il primo ministro cinese Li Keqiang è stato in visita in Brasile, tappa di un tour che lo porterà anche in Cile, Colombia e Perù. L’incontro con il governo brasiliano si è concluso con una serie di accordi che prevedono l’investimento di varie decine di miliardi di dollari da parte di Pechino in diversi ambiti dell’economia brasiliana: energetico, agroalimentare, bancario, eccetera.

Innanzitutto, è stato assicurato un finanziamento di 7 miliardi di dollari a PetroBras; un aiuto fondamentale per l’ente controllato dallo stato che è al centro degli scandali degli ultimi mesi.

Inoltre, è stato annunciato un grande progetto ferroviario che dovrà attraversare lo stato della Rondonia, coperta dalla foresta pluviale. Le organizzazioni statunitensi che si occupano di impatto ambientale hanno già espresso le loro preoccupazioni.

Le iniziative delle banche sono di particolare rilievo. La Banca cinese per l’Industria e il Commercio ha costituito un fondo di 50 miliardi di dollari insieme alla Cassa economica federale del Brasile per finanziare i progetti infrastrutturali che saranno inaugurati nei prossimi mesi.

Ha destato molto interesse anche l’acquisto dell’80% del Banco BBM da parte della China’s Bank of Communications, per un valore di 173 milioni di dollari.

L’incontro fra la presiedente Rousseff e Li Keqiang si è svolto a un mese dal prossimo vertice Brasile-Usa. I due leader hanno inviato un messaggio chiaro, che tuttavia era già piuttosto esplicito negli accordi. L’intesa fra Pechino e Brasilia vuole portare il proprio risentimento a Washington a causa del fatto che le grandi istituzioni internazionali che lì hanno sede, il Fondo monetario e la Banca mondiale, non riflettono l’importanza che realmente ricoprono i propri paesi considerati ancora emergenti.

La Cina e il Brasile si batteranno per fare in modo che la governance di queste istituzioni li tenga in maggiore considerazione.

I Brics continuano la loro cavalcata verso una postazione di maggiore prestigio nell’ordine economico mondiale.

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